Step 25:
Siamo giunti alla conclusione di questo corso sulla storia dei colori.
All'inizio di ottobre mi fu assegnato il color marrone sabbia chiaro da sviscerare e tentare di collegare al maggior numero di temi possibili.
Secondo questo principio ho cercato di toccare i vari aspetti del sapere.
Innanzi tutto cercai di identificarlo tramite varie codifiche attualmente in uso, rendendolo comprensibile a tutti.
Successivamente la ricerca divenne più ardua, tentando di addentrarsi nel significato proprio del colore e delle sue presenze in ambito mitico e culturale, toccando anche temi come la musica e la saggezza popolare.
Il colore, spesso non notato come effetto primario, in realtà, se attentamente studiato, può identificare determinati film e rimandare a noti brand o prodotti commerciali.
La ricerca si è spostata poi in ambito letterario ed artistico, analizzando nel particolare i comics, le arti pittoriche, l'architettura, il design e la moda.
Approfondendo il lato tecnico del colore, ho scoperto l'esistenza di un brevetto e di una sua particolare composizione chimica, usata come colorante in ambito alimentare.
Andando avanti col corso, mano a mano che entravo nell'ottica della ricerca, mi rendevo conto che tutto può essere schematizzato sotto determinati colori e che, altresì, ogni colore rimanda a parole, emozioni e, anche se potrebbe sembrare particolare, persone.
Infine, partecipando e prendendo spunto dall'approfondimento tenuto dal Professor Vittorio Marchis "Radice quadrata di una macchina da caffè", ho compreso che non solo una macchina può essere scomposta ed analizzata ma che anche un'emozione e, dunque, un colore può essere sviscerato e studiato anatomicamente.
MARRONE SABBIA CHIARO
I colori nella vita
martedì 17 gennaio 2017
martedì 10 gennaio 2017
lunedì 9 gennaio 2017
Il colore selvaggio
Step 23:
Nel pensiero di Lévi-Strauss, massimo
teorico dello strutturalismo applicato agli
studi antropologici, le strutture profonde e universali del pensiero umano, possono essere rappresentati secondo una logica binaria secondo un sistema bipolare di opposizioni.
In base a tale presupposto, Lèvi-Strauss ha indagato alcuni temi nodali tra i quali il pensiero mitico, inteso come correlazione tra individuo, struttura ed ecosistema.
Il colore, appartenente alla natura, è il «primo livello di articolazione» che forma la
base di un secondo livello che è quello della creazione artistica vera e
propria.
Prendendo in esame il color marrone sabbia chiaro e collegandolo alla sua dimensione primitiva, non si può non pensare alla sabbia e al suo aspetto di infinito, di eternità e di estrema plasmabilità.
Il mito per eccellenza che maggiormente ricorre nei popoli antichi è quello riguardante il mito cosmologico, la creazione del mondo.
E
proprio in questa categoria la sabbia è l’elemento naturale, assieme all’acqua,
che rende possibile l’impossibile: la creazione della moltitudine degli esseri
che popolano il mondo.
Infatti
si può notare come, indipendentemente dell’area geografica, il soggetto sia
identicamente la sabbia.
Nelle
popolazioni degli Zingari, popolo nomade che dall’India raggiunse l’Europa, si tramandava
oralmente il mito del “diavolo imbroglione” che narra come Dio creò il mondo
proprio grazie alla sabbia.
Invece tra gli Antichi Greci, ne il mito de “il
vecchio Uomo-Coyote”, viene vista la creazione grazie a tre uccelli che raccolsero
dal mare la sabbia per donarla all’Uomo-Coyote, con quale plasmò il mondo.
Il colore in architettura
Step 22:
Il termine piramide deriva dalla lingua greca pyramis che significa letteralmente "della forma del fuoco"; alcuni storici ritengono che esso derivi a sua volta dal termine egizio per-em-us che nel Papiro di Rhind è usato per rappresentare l'altezza.
La piramide è la struttura architettonica caratteristica delle tombe reali dell'Antico Regno Egizio e del Medio Regno Egizio: al suo interno veniva sepolta la salma del sovrano per garantirne, simbolicamente, la vita ultraterrena.
Le piramidi egizie testimoniano una tecnica costruttiva di alto livello, tenuto conto della mancanza di utensili di ferro e di macchinari.
I grandi blocchi di pietra e di costruzione, del peso di tonnellate, erano trascinati su scivoli e terrapieni da schiavi e animali da tiro, utilizzati come unica forza lavoro.
Eccezionale, dal punto di vista architettonico, oltre all'imponente mole, è la precisione con cui le piramidi furono perfettamente orientate astronomicamente.
Ma la storia delle piramidi non riguarda solamente il periodo antico, infatti essa è il simbolo di uno dei musei più famosi al mondo: il LOUVRE
Il termine piramide deriva dalla lingua greca pyramis che significa letteralmente "della forma del fuoco"; alcuni storici ritengono che esso derivi a sua volta dal termine egizio per-em-us che nel Papiro di Rhind è usato per rappresentare l'altezza.
La piramide è la struttura architettonica caratteristica delle tombe reali dell'Antico Regno Egizio e del Medio Regno Egizio: al suo interno veniva sepolta la salma del sovrano per garantirne, simbolicamente, la vita ultraterrena.
Le piramidi egizie testimoniano una tecnica costruttiva di alto livello, tenuto conto della mancanza di utensili di ferro e di macchinari.
I grandi blocchi di pietra e di costruzione, del peso di tonnellate, erano trascinati su scivoli e terrapieni da schiavi e animali da tiro, utilizzati come unica forza lavoro.
Eccezionale, dal punto di vista architettonico, oltre all'imponente mole, è la precisione con cui le piramidi furono perfettamente orientate astronomicamente.
Ma la storia delle piramidi non riguarda solamente il periodo antico, infatti essa è il simbolo di uno dei musei più famosi al mondo: il LOUVRE
domenica 8 gennaio 2017
I protagonisti
Step 21:
In senso lato, il marrone sabbia chiaro è spesso presente sotto i nostri occhi in molteplici forme, una fra tutte, il compensato.
Appartiene alla grande famiglia dei pannelli stratificati dai quali si distingue per il suo particolare orientamento incrociato dei vari fogli.
La fabbricazione del compensato su larga scala ebbe inizio nel 1886, quando il tedesco K. WITKOWSKY brevettò la tecnica per la costruzione di sedute per sedie.
Da allora si susseguirono vari sperimentatori del settore fino all'arrivo dell'ingegnere L. LOURIE che, supportato dal governo russo, riuscì ad implementare l'utilizzo del "foglio di legno" e a renderlo di massiccio impiego.
La sua geniale intuizione lo portò a migliorare la resistenza del lavorato aumentandone la stratificazione e utilizzando una pressione idraulica per la loro compattazione.
In senso lato, il marrone sabbia chiaro è spesso presente sotto i nostri occhi in molteplici forme, una fra tutte, il compensato.
Appartiene alla grande famiglia dei pannelli stratificati dai quali si distingue per il suo particolare orientamento incrociato dei vari fogli.
La fabbricazione del compensato su larga scala ebbe inizio nel 1886, quando il tedesco K. WITKOWSKY brevettò la tecnica per la costruzione di sedute per sedie.
Da allora si susseguirono vari sperimentatori del settore fino all'arrivo dell'ingegnere L. LOURIE che, supportato dal governo russo, riuscì ad implementare l'utilizzo del "foglio di legno" e a renderlo di massiccio impiego.
La sua geniale intuizione lo portò a migliorare la resistenza del lavorato aumentandone la stratificazione e utilizzando una pressione idraulica per la loro compattazione.
lunedì 5 dicembre 2016
I colori della moda
Step 20:
Chanel, collezione Primavera Estate 2012, sfilata tenutasi a Parigi.
ETRO, collezione Primavera Estate 2015
mercoledì 23 novembre 2016
Anatomia del colore
Step 19:
Il termine anatomia deriva da:
ανατομή, anatomè = "dissezione"; formato da ανά, anà = "attraverso", e τέμνω, tèmno = "tagliare".
Dunque, in senso lato, la parola "anatomia" indica l'andare a fondo, tagliare la superficie per addentrarsi nell'intimo di un qualcosa, sia esso un corpo umano o un oggetto o, addirittura, una sensazione, uno stato d'animo.
Per quanto riguarda il riferimento ad un colore, mi soffermerò sulle sensazioni che suscita e sui rimandi che vengono immediati pensando al marrone sabbia chiaro.
Sicuramente, come primo accostamento, mi viene in mente un paesaggio marittimo, che mi trasmette una sensazione di tranquillità, pace e calma interiore.
Se invece mi soffermo a pensare alla sabbia come "organismo vivente", o forse per meglio dire, un "ex-organismo vivente", la sensazione si trasforma prendendo una sfumatura oscura e triste.
Infatti la sabbia è il termine ultimo di ogni essere vivente, sia esso marittimo, terrestre, animato o inanimato.
E in questo senso, la sabbia può essere vista come una moltitudine di granelli appartenuti a chissà quali esseri, vissuti in chissà quale epoca.
Dunque è una miscellanea di epoche che si incontrano, si mescolano, creando un caos "spazio-temporale".
Volendo essere tecnici, potremmo definire la sabbia come la massima espressione terrestre dell'aumento di entropia.
Al tempo stesso, pur essendo il livello più basso della materia, è stato il primo materiale ad essere utilizzato per dare vita a nuovi oggetti, infatti basta impastarlo con dell'acqua e della terra per produrre semplici utensili di terracotta, fino ad arrivare, attraverso una lavorazione più complessa, al vetro.
Per concludere, le sensazioni che mi suscita il marrone sabbia chiaro racchiudono al tempo stesso un sentimento di appartenenza alla Terra e un desiderio di tensione all'infinito, come infiniti e incommensurabili sono i granelli della sabbia.
Il termine anatomia deriva da:
ανατομή, anatomè = "dissezione"; formato da ανά, anà = "attraverso", e τέμνω, tèmno = "tagliare".
Dunque, in senso lato, la parola "anatomia" indica l'andare a fondo, tagliare la superficie per addentrarsi nell'intimo di un qualcosa, sia esso un corpo umano o un oggetto o, addirittura, una sensazione, uno stato d'animo.
Per quanto riguarda il riferimento ad un colore, mi soffermerò sulle sensazioni che suscita e sui rimandi che vengono immediati pensando al marrone sabbia chiaro.
Sicuramente, come primo accostamento, mi viene in mente un paesaggio marittimo, che mi trasmette una sensazione di tranquillità, pace e calma interiore.
Se invece mi soffermo a pensare alla sabbia come "organismo vivente", o forse per meglio dire, un "ex-organismo vivente", la sensazione si trasforma prendendo una sfumatura oscura e triste.
Infatti la sabbia è il termine ultimo di ogni essere vivente, sia esso marittimo, terrestre, animato o inanimato.
E in questo senso, la sabbia può essere vista come una moltitudine di granelli appartenuti a chissà quali esseri, vissuti in chissà quale epoca.
Dunque è una miscellanea di epoche che si incontrano, si mescolano, creando un caos "spazio-temporale".
Volendo essere tecnici, potremmo definire la sabbia come la massima espressione terrestre dell'aumento di entropia.
Al tempo stesso, pur essendo il livello più basso della materia, è stato il primo materiale ad essere utilizzato per dare vita a nuovi oggetti, infatti basta impastarlo con dell'acqua e della terra per produrre semplici utensili di terracotta, fino ad arrivare, attraverso una lavorazione più complessa, al vetro.
Per concludere, le sensazioni che mi suscita il marrone sabbia chiaro racchiudono al tempo stesso un sentimento di appartenenza alla Terra e un desiderio di tensione all'infinito, come infiniti e incommensurabili sono i granelli della sabbia.
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